domenica 10 maggio 2020

Tutto può essere meglio di prima!

Si considera del tutto naturale o si riconosce apertamente che l’obiettivo [della lotta rivoluzionaria di massa] è il “socialismo”. Al capitalismo (o all’imperialismo) si contrappone il socialismo. Ma questa posizione è assolutamente illogica (sul piano teorico) e priva di contenuto sul piano pratico. Illogica, perché troppo generale, troppo vaga. (…) Oggi non si tratta di contrapporre genericamente due sistemi sociali. Si tratta invece di opporre la pratica concreta della concreta “lotta rivoluzionaria di massa” ad un male concreto, cioè all’odierno rincaro della vita, all’odierno pericolo di guerra o alla guerra in corso. (…) L’oggetto concreto della “lotta rivoluzionaria di massa” può consistere soltanto nelle misure concrete della rivoluzione socialista, non nel “socialismo” in generale.
Lenin, Posizioni di principio sul problema della guerra, Dicembre 1916

Se non si propone chiaramente il socialismo come alternativa praticabile ai lavoratori di tutto il mondo, il socialismo rimarrà sempre una cosa lontana da raggiungere.
Lenin dimostra ancora una volta di essere antisocialista.

domenica 19 aprile 2020

Così un virus ha messo in crisi il modello di business globale. Da dove ripartire

http://www.brunoleoni.it/comunismo-robotizzato-l-abbaglio-dei-marxisti-tech?fbclid=IwAR1QD6fjmCHQJepzCM9y9qyT-yu0RJlEtelF7WKP0ZvlCHa0EJ59EmjTiRE
Gian_Maria, ma in questo articolo quando parla di accellerare l'automazione stampando moneta a volontà a quale teoria del socialismo automatizzato post scarsità si riferisce? Non credo a quella a cui ti rifai tu...o se l'è inventata sta cosa chi ha scritto questo articolo (tra l'altro nelle critiche demenziale)? 

Sì riferisce al "Fully automated luxury communism" spiegato in un libro uscito di recente. Ha diversi punti in comune con il socialismo che sostengo io, ma esagera parlando di totale automazione e di lusso diffuso.
Interessante questo passaggio:
"Secondariamente, l’autore sembra chiedere alla politica di accelerare le tappe: prima ancora che il sistema di mercato arrivi al supposto punto di non ritorno, vorrebbe che le banche centrali diventassero il cuore pulsante del nuovo Gosplan, che il pugno di ferro della regolamentazione si abbattesse sui mercati finanziari, che lo stato riconquistasse il controllo dei mezzi di produzione. Il fatto è che, se ciò accadesse, tutti i benefici ascritti al capitalismo – la crescita della produttività, il progresso tecnologico, la capacità di spingere i confini della scarsità sempre più in là – verrebbero meno, perché essi dipendono proprio dagli “spiriti animali” che la concorrenza e il mercato hanno liberato. Il rischio, insomma, è che i comunisti tech compiano troppo rapidamente il passo dalle teorie marxiane al “che fare?” leniniano. E cioè che ripetano lo stesso errore che Bastani attribuisce alla rivoluzione sovietica: aver voluto affrettare i tempi, cercando di imporre il comunismo prima che ci fossero le condizioni economiche, tecnologiche e materiali per realizzarlo."

In realtà oggi a livello mondiale le condizioni materiali (tecnologie) per poter passare al socialismo esistono già, ciò che manca è la consapevolezza della vasta maggioranza della popolazione (lavoratori in primis), ed è qui che dovrebbe concentrarsi l'attività politica degli ancora pochi socialisti. 

sabato 11 gennaio 2020

Capitalismo e socialismo: una Storia impari

non è che "doveva" nascere in una società avanzata ma sarebbe stato meglio se avesse potuto nascere in una società già formata. Questo era l'indicazione, o forse il desiderio, di Marx e di Engels. E avevano ragione: in una società arretrata si sarebbe dovuto perdere molto tempo per costruire un Paese , cosa che è successa con la Russia.

La realizzazione del socialismo richiede oltre a un proletariato maturo (assente anche quello nella Russia del colpo di stato bolscevico) un elevato sviluppo delle forze produttive operato dal capitalismo. Non a caso il socialismo è considerato la tappa successiva dell’evoluzione sociale umana.

Non capisco cosa vuoi dire poi con "capitalismo di stato", se le aziende primarie diventano della collettività così come vuole il socialismo, cosa vuol dire "capitalismo di stato"?

Proprietà statale non è proprietà collettiva (comune), è sempre proprietà di classe, come la proprietà privata. Nell’URSS c’erano tutte le caratteristiche del capitalismo (stato, classi, lavoro salariato, denaro, bilancia dei pagamenti ecc.) tranne la proprietà privata, che fu sostituita dalla proprietà statale, praticamente era come se ci fosse un unico grande capitalista/datore di lavoro: lo stato con la sua classe di funzionari e burocrati.  

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