venerdì 17 giugno 2011

Esempio di scarsità prodotta artificialmente dal capitalismo

Secondo un recente studio della FAO con le attuali tecnologie potremmo sfamare adeguatamente 12 miliardi di persone, ma ancora ogni giorno muoiono di fame migliaia di persone. Perché non si produce il cibo per quelle persone? Semplicemente perché non è proficuo farlo.

giovedì 16 giugno 2011

Filantropia e carità

Gates e Buffett doneranno quasi tutte le risorse proprie (decine di miliardi di euro!!!) per i più poveri e hanno creato le condizioni per convincere molti altri miliardari nel mondo a fare altrettanto (del resto sono quasi tutti americani http://givingpledge.org/#enter ).... ce li vedete gli imprenditori italiani fare una cosa simile?

Anche se tutti i ricchi del mondo donassero tutti i loro soldi ai poveri, la povertà non sparirebbe (perché i poveri sono moltissimi, anche se non sembra). Solo in una società mondiale in cui i mezzi di produzione sono di tutti e sono usati democraticamente per soddisfare i bisogni di tutti (a partire da quelli primari) la povertà sparirebbe dalla faccia della Terra.

Strategia per il raggiungimento di posizioni decisionali

Premetto che non rispondo a nome del Movimento Zeitgeist.
Allora, se non ho capito male, questo sistema può funzionare (d'altronde è pressapoco come il nostro sistema democratico, quanto meno la ricerca del consenso, solo che il sistema democratico gioca sulla stupidità umana e sulla sua ignoranza, voi il contrario), ma abbiamo tempo per attuarlo? 

Chi può dirlo? Ma ci sono alternative valide? Io direi di no, perché la presa del potere da parte di una minoranza (intellettuali di professione/leader) per quanto consapevole e ben intenzionata porta poi inevitabilmente a una dittatura, e le dittature non hanno mai reso consapevoli nessuno, anzi hanno sempre portato a una società peggiore.

Ne abbiamo le forze? Dobbiamo per forza di cose attendere un cambio generazionale per poter dire almeno di avere alla portata di Internet la maggior parte della popolazione mondiale. Con tutto ciò voglio dire, non sarebbe meglio attuare una strategia rivoluzione basata sulla forza e sulla violenza che possono scatenare le masse lavoratrici e insoddisfatte, la quale è più forte (se ben organizzata) e numerosa della forza e violenza che può attuare la massa capitalista. 

Probabilmente la forza della classe lavoratrice sarebbe superiore, ma con le moderne e micidiali armi a disposizione oggi degli Stati (e quindi dei capitalisti) ci sarebbe sicuramente un grandissimo spargimento di sangue soprattutto di lavoratori e studenti, e la vittoria non sarebbe poi così scontata. Io penso che nella situazione attuale la strategia più razionale e con più possibilità di riuscita sia quella che prevede l’uso dei mezzi democratici (voto politico e parlamento) in modo rivoluzionario (quindi non per governare e/o riformare il capitalismo). 
Bisogna sempre scansare l'argomento violenza? 

Secondo me no.
Non è forse proprio IDEOLOGIA questa?

Secondo me sì, e anche di stampo religioso.

martedì 14 giugno 2011

Orario di lavoro

le alternative, per chi è proletario, sono SOLO due:
a) l'orario di lavoro lo decide lo Stato (lo Stato è la nostra volontà collettiva);
b) l'orario di lavoro lo decide ogni singolo padrone d'azienda.

No, c'è anche una terza alternativa (socialista):
c) l'orario di lavoro lo decidono i lavoratori stessi.

P.S. Lo Stato non è affatto la nostra volontà collettiva.

Link discussione

venerdì 10 giugno 2011

Qualcuno legge o almeno conosce Lotta Comunista?

Io l’ho preso una volta per curiosità davanti all’edificio in cui lavoro anche se sapevo che è di stampo leninista/avanguardista (io considero l’analisi leninista una distorsione dogmatica di quella marxiana e la politica leninista fallimentare e antidemocratica). Non vi ho trovato quasi niente di interessante, sono troppo fissati sull’imperialismo, e non dicono quasi niente della futura società postcapitalista.
Trovo molto più interessante questa rivista: http://www.worldsocialism.org/spgb/standardonline/

venerdì 3 giugno 2011

Quali sono i pro e i contro del nucleare?

tra poco ci sarà il referendum sull'acqua pubblica e sul nucleare, prima di votare vorrei indormazioni riguardanti il nucleare.

Nel capitalismo le fonti di energia pulite e rinnovabili molto probabilmente sono destinate a rimanere marginali e/o di facciata (perché non producono abbastanza energia soprattutto per la produzione), quindi il nucleare può essere una valida alternativa alla combustione dei combustibili fossili (petrolio, carbone ecc), che sta rendendo l’aria sempre più irrespirabile e il globo terrestre sempre più caldo (con i conseguenti sconvolgimenti climatici). In una società postcapitalista mondiale non più basata sulla proprietà privata/statale e sul profitto e non più divisa in paesi in competizione tra loro molto probabilmente si passerebbe progressivamente alle fonti di energia pulite e rinnovabili (sole in primis).

Cooperazione e competizione

Che l’uomo sia un animale sociale predisposto alla cooperazione è assodato, ci sono anche recenti studi scientifici sulla natura umana a confermarlo. Anche il capitalismo in ultima istanza si basa sulla cooperazione, infatti senza la cooperazione tra i lavoratori nelle fabbriche, nei laboratori, negli uffici ecc. non si produrrebbe niente. Nel capitalismo vi è competizione per l’appropriazione delle ricchezze prodotte socialmente, a causa della scarsità, che però oggi è prodotta artificialmente dal sistema.