giovedì 29 dicembre 2011

Mezzi di produzione e socialismo

Ah, ecco. E per quale motivo non è possibile possedere un mezzo di produzione, come nel caso che stiamo trattando? Se non c'è sfruttamento, perché impedire la proprietà privata?

Non è possibile semplicemente perché con la rivoluzione socialista (maggioritaria e consapevole) si dichiarano le risorse naturali e artificiali del pianeta l'eredità comune di tutta l'umanità. La proprietà privata (escludente) sarebbe permessa solo per i beni strettamente personali (per es. lo spazzolino da denti e il vestiario). Figure come quelle da te descritte potrebbero esistere ancora ma per concessione (democratica) dei mezzi di produzione da parte della comunità intera.
mi viene spontaneo aggiungere il seguente quesito: lo stato nella società comunista che ruolo economico riveste, se non possiede e, presumo, non gestisce i mezzi di produzione?
Mi piacerebbe inoltre capire qual è l'essenziale differenza che intercorre tra proprietà comune e proprietà statale.

La differenza tra proprietà comune e proprietà statale è spiegata bene nel link che ho postato sopra. Lo Stato, inteso come apparato coercitivo e repressivo, non esisterebbe nella società comunista (o socialista).

mercoledì 16 novembre 2011

I ricchi

Io socialista lo sono (ma non "democristo") e penso, non per educazione ricevuta, che i ricchi siano persone privilegiate in quanto possiedono i mezzi di produzione e per questo motivo si appropriano, senza dover lavorare, di gran parte della ricchezza che è prodotta socialmente dai lavoratori (nelle fabbriche, negli uffici ecc.). I poveri esistono perché esistono i ricchi e viceversa. Ma ciò è inevitabile nel capitalismo.

giovedì 3 novembre 2011

Scarsità

La scarsità oggi è prodotta artificialmente dal capitalismo. Le attuali tecnologie produttive ci permetterebbero di produrre in abbondanza per tutta la popolazione mondiale (a partire naturalmente dai beni e servizi essenziali) lavorando tutti (volontariamente secondo le capacità di ognuno) e molto meno di quanto dobbiamo fare oggi. Il problema è che nel capitalismo i mezzi di produzione/sussistenza non sono liberamente (democraticamente) accessibili da tutti i membri della società. Ciò è piuttosto evidente nei periodi di crisi economica in cui si vedono numerose terre e fabbriche chiuse e inaccessibili mentre molti lavoratori sono disoccupati e quindi senza reddito o con un reddito temporaneo molto ridotto (cassa integrazione).

martedì 18 ottobre 2011

Agli Indignati di Roma

Cari Indignati di Roma,
Ho scoperto la vostra esistenza grazie alla trasmissione televisiva L'Infedele di Gad Lerner (per fortuna la televisione non è sempre spazzatura!).
Complimenti per l'iniziativa, siete una ventata di aria fresca! :D
Vi chiedo cortesemente di tenere in considerazione la seguente possibile alternativa democratica all'attuale sistema economico-sociale mondiale: http://socialismo-mondiale.blogspot.com/p/che-cose-il-socialismo.html
Colgo anche l'occasione per farvi notare che il modo tradizionale di applaudire è percepibile anche dai ciechi e dai sordi, mentre il vostro simpatico nuovo modo non è percepibile dai ciechi..
Buon proseguimento,
Gian Maria da Verona

mercoledì 5 ottobre 2011

Perché mai un ateo dovrebbe aiutare un proprio simile?

La nostra natura di animali sociali empatici, se non si è eccessivamente influenzati da un ambiente altamente alienante e spietatamente competitivo quale è il capitalismo, ci spinge ad aiutare nostri simili in difficoltà.

In un sistema sociale basato sulla condivisione e sulla cooperazione la nostra natura di animali sociali empatici verrebbe molto più facilmente a galla a vantaggio di tutti.

martedì 4 ottobre 2011

Globalizzazione

Il capitalismo è un sistema globale da più di un secolo, non si può più tornare indietro, si può solo andare avanti sostituendolo con un nuovo sistema globale più adatto alle attuali conoscenze e tecnologie (produttive in primis).

lunedì 3 ottobre 2011

Se fossi un parlamentare

se foste parlamentari, quali punti conterrebbe il vostro programma?

Premettendo che andrei in parlamento solo come delegato eletto democraticamente e destituibile in qualsiasi momento all’interno di un partito socialista (o comunista) senza leader e organizzato democraticamente, non proporrei nessun programma di riforme/governo, perché in nessun modo il capitalismo può operare a vantaggio della grande maggioranza della popolazione (classe lavoratrice), proporrei solamente l’abolizione del capitalismo (sistema sociale globale basato sulla proprietà privata e/o statale dei mezzi di produzione e sullo sfruttamento dei lavoratori) e la realizzazione del socialismo mondiale (sistema sociale globale basato sulla proprietà comune e sul controllo democratico dei mezzi per la produzione e la distribuzione della ricchezza da parte e nell’interesse della società nel complesso).

venerdì 30 settembre 2011

Il capitalismo è vicino alla sua fine?

Il capitalismo finirà solo quando lo vorrà consapevolmente una vasta maggioranza della popolazione mondiale (almeno nei paesi più sviluppati), lavoratori salariati/stipendiati in primis, non certo per opera di una minoranza avanguardista/antidemocratica e autoritaria (questo la storia lo ha ampiamente dimostrato). Quindi al momento la sua fine sembra piuttosto lontana, ma con un capitalismo sempre più spesso in crisi e sempre più socialmente e ambientalmente dannoso, e con i moderni mezzi di comunicazione globali e bidirezionali (Internet in primis), le cose potrebbero cambiare molto più velocemente di un tempo. Io sono ottimista in questo senso. :)

martedì 20 settembre 2011

Signoraggio

Il signoraggio è una bufala (http://www.frottolesignoraggio.info/) proveniente da ambienti di estrema destra, non mi stancherò mai di dirlo. La causa radice dei problemi sociali e ambientali è il sistema della proprietà privata/statale e del profitto/denaro (capitalismo).

venerdì 9 settembre 2011

Bene comune e capitalismo

Serve piuttosto la buona politica, quella che è capace di pensare al bene comune

Non vedo proprio come si possa perseguire il bene comune finché i mezzi di produzione e di distribuzione delle ricchezze appartengono o sono controllati da una minoranza (capitalisti/governanti).

lunedì 5 settembre 2011

Il lavoro


Il lavoro è quell’attività con cui gli esseri umani trasformano ciò che esiste in natura in beni che soddisfano bisogni umani. Anche i cacciatori/raccoglitori lavoravano (cacciavano e raccoglievano). Sull’abolizione della schiavitù moderna, quale è il lavoro salariato/stipendiato, e sull’adozione della democrazia diretta non posso che essere d’accordo, ma non mi piacerebbe proprio vivere in “una società che il più possibile si avvicini alle comunità primitive nei termini di bisogni”, perché per  es. preferisco di gran lunga vivere in una casa moderna invece che in una grotta, mentre in termini di rapporti sociali sì che mi piacerebbe, e molto anche. :)

Risposta a una discussione via e-mail

mercoledì 31 agosto 2011

Il capitalismo si sta autodistruggendo?

No, non si sta autodistruggendo (tra l'altro Marx non sosteneva questo), ma sta creando le condizioni materiali per il suo superamento.

giovedì 4 agosto 2011

Il Capitale

L'ho comprato "il capitale" di Karl Marx.... è un "mattone pazzesco"!! Ho iniziato a leggerlo, è anche abbastanza lineare, ma arrivano dei momenti in cui non riesco più a seguire, l'attenzione si perde.
E' uno di quei libri da leggere lentamente, attentamente, rileggere i paragrafi... è faticoso. 

Effettivamente il primo o i primi due capitoli (non ricordo esattamente) sono pesanti, ma ti consiglio di non soffermarti sui punti che non capisci perché vengono ripresi più volte successivamente e il meglio (più interessante) viene dopo. Ti assicuro che vale la pena di investirci un po’ di tempo, soprattutto se si ha molto tempo libero. Chiaramente non va preso come una Bibbia (non era quello l’intento di Marx). :)

mercoledì 3 agosto 2011

Gas serra

Dubito che nel capitalismo si farà in tempo ad evitare gli sconvolgimenti climatici causati dai gas serra, perché il profitto (di pochi) viene prima di tutto. :-(

Commento al seguente articolo: link.

giovedì 28 luglio 2011

Ricchi e poveri

Ai giorni nostri la linea di demarcazione tra ricco e povero è molto più marcata rispetto ai secoli scorsi?
Voglio dire:nei secoli scorsi c'erano i nobili e i servi della gleba, ma presumo che più o meno conducessero lo stesso stile di vita(forse i nobili mangiavano e si vestivano meglio).
Ora invece ci sono i super ricchi che potrebbero comprarsi mezzo o tutto il mondo e le persone comuni che in alcuni casi non riescono nemmeno a comprare un litro di latte.
Cosa pensate della mia analisi?

Che è corretta. La causa è l'attuale sistema economico-sociale (capitalismo) che si basa sulla proprietà privata e sul profitto.

Link domanda e risposte

martedì 26 luglio 2011

Repressione militare

Se ipotizziamo che il movimento riesca ad avere un forte riscontro globale immagina le possibili conseguenze...
Devi tenere conto che non agiremo indisturbati, le banche, le multinazionali, le istituzioni, i governi, le religioni, ecc secondo te rimarrebbero ferme?
Assolutamente no, fino a che potranno contenere i popoli non ci sarà nessuna guerra (anche se ci saranno durissimi scontri locali) ma una volta che la popolazione diventerà incontenibile utilizzeranno l'ultima carta. ovvero la repressione militare...

Questo rischio si può ridurre al minimo andando al potere con i mezzi democratici (voto politico/parlamento).

lunedì 25 luglio 2011

Produzione di un'auto

Spettacolare ripresa di una parte del processo di produzione di un'automobile (manca per es. tutta la parte relativa all'estrazione delle materie prime). Ecco cosa sono in grado di fare i lavoratori, e sarebbero benissimo in grado di farlo anche senza datori di lavoro e manager in una società mondiale basata sulla proprietà comune e sul controllo democratico delle risorse produttive.

http://tv.repubblica.it/tecno-e-scienze/dalla-fabbrica-alla-strada-nascita-di-un-auto-in-timelapse/73247?video


Post pubblicato sulla mia bacheca di Facebook

venerdì 8 luglio 2011

Welfare State

Da marxista rivoluzionario uno ragionerebbe forse in maniera diversa, considerando il welfare come un palliativo per imbrigliare i lavoratori, ma è una prospettiva oggi anacronistica,

Invece non è affatto anacronistica.

dato che gli esperimenti abbozzati nel passato non hanno funzionato...

Sono stati solo esperimenti di un'altra forma di capitalismo autoritario (capitalismo di Stato, erroneamente chiamato socialismo o comunismo).

e d'altra parte di meglio all'orizzonte non si vede, quindi teniamocelo stretto :)

Io qualcosa di meglio la vedo eccome (MovimentoSocialista Mondiale). 8-]

venerdì 17 giugno 2011

Esempio di scarsità prodotta artificialmente dal capitalismo

Secondo un recente studio della FAO con le attuali tecnologie potremmo sfamare adeguatamente 12 miliardi di persone, ma ancora ogni giorno muoiono di fame migliaia di persone. Perché non si produce il cibo per quelle persone? Semplicemente perché non è proficuo farlo.

giovedì 16 giugno 2011

Filantropia e carità

Gates e Buffett doneranno quasi tutte le risorse proprie (decine di miliardi di euro!!!) per i più poveri e hanno creato le condizioni per convincere molti altri miliardari nel mondo a fare altrettanto (del resto sono quasi tutti americani http://givingpledge.org/#enter ).... ce li vedete gli imprenditori italiani fare una cosa simile?

Anche se tutti i ricchi del mondo donassero tutti i loro soldi ai poveri, la povertà non sparirebbe (perché i poveri sono moltissimi, anche se non sembra). Solo in una società mondiale in cui i mezzi di produzione sono di tutti e sono usati democraticamente per soddisfare i bisogni di tutti (a partire da quelli primari) la povertà sparirebbe dalla faccia della Terra.

Strategia per il raggiungimento di posizioni decisionali

Premetto che non rispondo a nome del Movimento Zeitgeist.
Allora, se non ho capito male, questo sistema può funzionare (d'altronde è pressapoco come il nostro sistema democratico, quanto meno la ricerca del consenso, solo che il sistema democratico gioca sulla stupidità umana e sulla sua ignoranza, voi il contrario), ma abbiamo tempo per attuarlo? 

Chi può dirlo? Ma ci sono alternative valide? Io direi di no, perché la presa del potere da parte di una minoranza (intellettuali di professione/leader) per quanto consapevole e ben intenzionata porta poi inevitabilmente a una dittatura, e le dittature non hanno mai reso consapevoli nessuno, anzi hanno sempre portato a una società peggiore.

Ne abbiamo le forze? Dobbiamo per forza di cose attendere un cambio generazionale per poter dire almeno di avere alla portata di Internet la maggior parte della popolazione mondiale. Con tutto ciò voglio dire, non sarebbe meglio attuare una strategia rivoluzione basata sulla forza e sulla violenza che possono scatenare le masse lavoratrici e insoddisfatte, la quale è più forte (se ben organizzata) e numerosa della forza e violenza che può attuare la massa capitalista. 

Probabilmente la forza della classe lavoratrice sarebbe superiore, ma con le moderne e micidiali armi a disposizione oggi degli Stati (e quindi dei capitalisti) ci sarebbe sicuramente un grandissimo spargimento di sangue soprattutto di lavoratori e studenti, e la vittoria non sarebbe poi così scontata. Io penso che nella situazione attuale la strategia più razionale e con più possibilità di riuscita sia quella che prevede l’uso dei mezzi democratici (voto politico e parlamento) in modo rivoluzionario (quindi non per governare e/o riformare il capitalismo). 
Bisogna sempre scansare l'argomento violenza? 

Secondo me no.
Non è forse proprio IDEOLOGIA questa?

Secondo me sì, e anche di stampo religioso.

martedì 14 giugno 2011

Orario di lavoro

le alternative, per chi è proletario, sono SOLO due:
a) l'orario di lavoro lo decide lo Stato (lo Stato è la nostra volontà collettiva);
b) l'orario di lavoro lo decide ogni singolo padrone d'azienda.

No, c'è anche una terza alternativa (socialista):
c) l'orario di lavoro lo decidono i lavoratori stessi.

P.S. Lo Stato non è affatto la nostra volontà collettiva.

Link discussione

venerdì 10 giugno 2011

Qualcuno legge o almeno conosce Lotta Comunista?

Io l’ho preso una volta per curiosità davanti all’edificio in cui lavoro anche se sapevo che è di stampo leninista/avanguardista (io considero l’analisi leninista una distorsione dogmatica di quella marxiana e la politica leninista fallimentare e antidemocratica). Non vi ho trovato quasi niente di interessante, sono troppo fissati sull’imperialismo, e non dicono quasi niente della futura società postcapitalista.
Trovo molto più interessante questa rivista: http://www.worldsocialism.org/spgb/standardonline/

venerdì 3 giugno 2011

Quali sono i pro e i contro del nucleare?

tra poco ci sarà il referendum sull'acqua pubblica e sul nucleare, prima di votare vorrei indormazioni riguardanti il nucleare.

Nel capitalismo le fonti di energia pulite e rinnovabili molto probabilmente sono destinate a rimanere marginali e/o di facciata (perché non producono abbastanza energia soprattutto per la produzione), quindi il nucleare può essere una valida alternativa alla combustione dei combustibili fossili (petrolio, carbone ecc), che sta rendendo l’aria sempre più irrespirabile e il globo terrestre sempre più caldo (con i conseguenti sconvolgimenti climatici). In una società postcapitalista mondiale non più basata sulla proprietà privata/statale e sul profitto e non più divisa in paesi in competizione tra loro molto probabilmente si passerebbe progressivamente alle fonti di energia pulite e rinnovabili (sole in primis).

Cooperazione e competizione

Che l’uomo sia un animale sociale predisposto alla cooperazione è assodato, ci sono anche recenti studi scientifici sulla natura umana a confermarlo. Anche il capitalismo in ultima istanza si basa sulla cooperazione, infatti senza la cooperazione tra i lavoratori nelle fabbriche, nei laboratori, negli uffici ecc. non si produrrebbe niente. Nel capitalismo vi è competizione per l’appropriazione delle ricchezze prodotte socialmente, a causa della scarsità, che però oggi è prodotta artificialmente dal sistema.

mercoledì 11 maggio 2011

Divario tra ricchi e poveri

Il divario tra i (pochi) ricchi e i (tanti) poveri continua ad aumentare anche nei paesi in cui il mercato è meno libero, perché il capitalismo in qualsiasi sua forma si basa sull'accumulazione di ricchezza da parte di chi possiede/controlla i mezzi di produzione.

Link discussione

venerdì 29 aprile 2011

Chi, cosa, dove sta il paese piu ladro del mondo?

Lo stato più ladro, o meglio parassita, è sicuramente il Vaticano, infatti è uno dei paesi più ricchi del mondo ma anche l'unico che non produce nulla (a parte le false illusioni ultraterrene).

Link domanda e risposte

Perché i leghisti continuano a rompere con questo cristianesimo?

I politici leghisti usano qualsiasi cosa per arrivare al potere e rimanerci il più possibile, tutto qui. In particolare sono maestri nell'infondere con i mass media compiacenti paure tra la popolazione (paura dell'immigrato, del diverso in generale) per poi promettere protezione.

Link domanda e risposte

Avete idee per salvare il mondo dalla globalizzazione sfrenata?


il problema è la sovrappopolazione.
Giustifica
siamo 7 miliardi in aumento, e i gruppi di bigotti e fanatici religiosi (di QUALSIASI religione) continuano a sfornare figli su figli su figli... e poi si lamentano che non hanno da mangiare per tutti, e si affidano al mondo occidentale.


invece dovrebbero regolarsi in modo da farsi bastare il cibo che hanno già.

Non è dalla globalizzazione che il mondo deve salvarsi, bensì dal sistema del profitto (capitalismo).
La sovrappopolazione è un problema relativo, di spazio sul nostro pianeta ce n’è ancora molto e le risorse naturali e artificiali (tecnologie produttive) sono abbondanti (per es. la FAO di recente ha stimato che le attuali tecnologie permetterebbero di sfamare 12 miliardi di persone). Il problema è che le risorse appartengono a una minoranza privilegiata e sono impiegate con lo scopo di accumulare ricchezza, non con lo scopo di soddisfare i bisogni umani.

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Quante volte ci chiediamo chi decide veramente per noi?

Troppe poche volte. Accettiamo troppo facilmente che siano altri a decidere per noi (datori di lavoro, politici, leader, genitori, preti...).

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Quali sono le caratteristiche salienti del genere umano?

Se un alieno che parla italiano vi chiedesse di descrivergli il genere umano, cosa fareste? Cosa direste?

Io gli direi che siamo animali sociali altamente adattabili all’ambiente circostante e predisposti alla cooperazione. La nostra specie si differenzia dalle altre soprattutto per la capacità di pensare in modo astratto e di modificare l’ambiente naturale e sociale a nostro vantaggio. Siamo senza dubbio la specie con più potenzialità (in positivo, ma anche in negativo purtroppo).

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mercoledì 27 aprile 2011

Cos'è per voi la libertà?

Per me è uguaglianza sociale (niente ricchi e niente poveri, niente governanti e niente governati, niente datori di lavoro e niente lavoratori dipendenti, niente leader e niente seguaci) e partecipazione (democrazia diretta/partecipativa).

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Quali sono le cause che possono scatenare una guerra?

Spesso i governi cercano o s’inventano pretesti per l’opinione pubblica (per es. sollevazioni contro dittature o esistenza di armi di distruzione di massa), ma alla base di ogni conflitto fra paesi vi è la necessità di accaparrarsi di nuove risorse produttive o aree commerciali strategiche. Le guerre spariranno dalla faccia della Terra solamente quando le risorse naturali e artificiali saranno diventate l’eredità comune di tutta l’umanità.

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Globalizzazione, panacea o minaccia per la società?

La globalizzazione è una cosa positiva, perché sta preparando le basi materiali per una futura società mondiale unita e pacifica in cui le risorse naturali e artificiali saranno diventare l’eredità comune di tutta l’umanità e saranno usate democraticamente per soddisfare i bisogni di tutti rispettando l’ambiente.

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martedì 26 aprile 2011

Quali sono le principali critiche al comunismo?

che è impossibile la sua applicazione perché l'essere umano è egoista.
che l'essere umano ha bisogno di un padrone, necessita di una gerarchia.
che senza mercato l'economia non può svilupparsi.

Queste sono le più diffuse critiche.
Ma?
Se l'uomo fosse egoista non esisterebbe nemmeno answers, non solo quel mezzo milione di organizzazioni di solidarietà internazionale.
E che dire di quei tecnici che hanno dato la vita per bloccare i guasti della centrale di fukushima?
L'uomo è egoista se le condizioni lo obbligano ad essere tale.
Gerarchia?
Nessuno nega la gerarchia, che è naturale nei gruppi socializzati.
Altra cosa è il padrone, lo sfruttatore, che il più delle volte neanche esiste all'interno dei luoghi di lavoro. Spesso sono azionisti che nemmeno sanno di che lavoro si tratta.
A loro interessa il profitto, non il comando.

Il mercato?
L'attuale produzione mondiale è superiore del 130% del fabbisogno dell'intera umanità.
Un particolare : il 50% dei prodotti agricoli viene gettato via.
Motivo? Il mercato non riesce a vendere. Il mercato obbliga l'acquisto attraverso il denaro. Perciò compra la merce solo chi ha denaro.
Così da una parte un miliardo di umani muore di fame, dall'altra si gettano milioni di tonnellate di alimenti.
Questo è il mercato.
Direi che se dovessimo criticare il capitalismo non basterebbe l'intero server di yahoo.

Se invece per comunismo s’intende (erroneamente) statalizzazione e dittatura di un singolo partito politico (capitalismo di Stato), allora le critiche principali sono che manca la libertà di espressione e di organizzazione politica/sindacale e vi è l’annichilimento delle individualità.

Io non credo che nel (vero) comunismo ci sarebbero gerarchie, al massimo ci sarebbero delegati eletti democraticamente e destituibili in qualsiasi momento.

Cosa significa democrazia?

Il termine democrazia deriva dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.
Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare ed ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni ed applicazioni, tutte caratterizzate per altro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.
Queste, allora, saranno alcune delle caratteristiche della democrazia... essa sarà, con tutta probabilità, una comunità piacevole, senza legge, variegata, che tratta tutti allo stesso modo in un rapporto di uguaglianza, che essi siano veramente uguali oppure no. [Platone]


la democrazia in questo mondo è solo pura utopia, nella nostra costituzione è democrazia rappresentativa, significa che qualcuno (che è al potere) sceglie e decide tutto per noi, creando anche obblighi e doveri che il cittadino deve rispettare anche se vanno contro il suo diretto volere.....

La vera democrazia (diretta/partecipativa con l’eventuale uso di delegati eletti democraticamente e destituibili in qualsiasi momento) si potrebbe realizzare già oggi con le moderne tecnologie informatiche, ma occorre prima che il popolo prenda coscienza e si emancipi rendendo le risorse naturali e artificiali del pianeta l’eredità comune di tutta l’umanità (non ci può essere veramente democrazia se una minoranza possiede/controlla quasi tutte le ricchezze).

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venerdì 22 aprile 2011

Da che cosa deriva la cattiveria di una persona?

Una persona che è nata e cresciuta in un ambiente povero, violento e alienante è molto più propensa a comportarsi in modo antisociale. La cattiveria, come la bontà, non è nel nostro corredo genetico. L’uomo è un animale sociale altamente adattabile all’ambiente circostante e predisposto alla cooperazione.

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Che cosa cambieresti di questo mondo?

Io cambierei il modo in cui siamo organizzati per produrre e distribuire le ricchezze, che è la base di ogni società civile. Cambierei l’attuale modo (capitalismo), che ritengo anacronistico e disastroso, con il modo socialista (condivisione e gestione democratica delle risorse e libero accesso a tutto ciò che viene prodotto secondo il principio “da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni”).

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giovedì 21 aprile 2011

Una domanda per gli atei

Voi che non credete in Dio, mi sapreste spiegare in un modo logico l'esistenza della vita umana? (Max serietà nelle risposte) 10 punti a chi mi sa trovare un alternativa logica dell'esistenza della razza umana.

Come tutte le altre specie animali e vegetali esistiamo per riprodurci e per usufruire dell’ambiente nel miglior modo possibile (in altre parole per moltiplicarci e per goderci la vita). A differenza di tutte le altre specie, però, noi esseri umani siamo anche in grado di modificare profondamente a nostro vantaggio l’ambiente naturale e sociale in cui ci troviamo a vivere.

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Denaro

Perchè voi umani utilizzate quei pezzi di carta e di metallo che chiamate soldi?
Non basterebbe che ogni individuo provvedesse alle necessità di base sue e della propria comunità?

Effettivamente ai non-ricchi (la stragrande maggioranza della popolazione) con le attuali tecnologie produttive e informative converrebbe molto di più condividere e gestire democraticamente le risorse del pianeta adottando volontariamente il principio socialista “da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni”, senza l’uso del denaro o del baratto.

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La svolta cubana

Cosa ne pensate della svolta cubana?
Sembra che cuba, dopo aver provato l'esperienza sovietica, voglia cimentarsi in quella cinese.

Un paese che ha adottato il capitalismo di Stato (chiamato erroneamente socialismo) prima o poi è costretto ad aprire agli investitori privati, altrimenti non riesce a competere sul mercato globale.

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mercoledì 13 aprile 2011

URSS

50 anni fa la Gloriosa URSS mandava l'uomo dove aveva sempre sognato: tra gli spazi siderali del cosmo. Ho notato che anche i capitalisti di Google celebrano questa impresa del Comunismo e il Compagno Gagarin. La supremazia scientifica e culturale della dorata Era Sovietica ancora oggi rimane indistruttibile.
La partecipazione politica potrà mai essere nuovamente catalizzata verso il progresso e il bene dell'umanità, oppure con la caduta della Gloriosa URSS le innovazioni resteranno per sempre in balìa dell'avidità del capitalismo?

Anche l’URSS era una forma di capitalismo (capitalismo di Stato), in quanto i mezzi di produzione erano controllati da una minoranza privilegiata (funzionari di Stato/leader dell’unico partito politico). Tra l’altro non c’era neanche la liberta di espressione e di organizzazione politica/sindacale. Dove ci sono lo Stato con il suo apparato burocratico e oppressivo, il lavoro salariato e il denaro, c’è il capitalismo.

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Preferite una società Comunista o una società Capitaliasta?

Vorrei sapere in parere di ognuno di voi... è meglio un Capitalismo o un Comunismo? (per saper dare una buona risposta andate a cercare su wikipedia tutte le caratteristiche di questi due modelli di società. Grazie a tutti in precedenza!!! Io personalmente preferisco una società Comunista.

Dipende da cosa s’intende per società comunista: se s’intende una società mondiale in cui le risorse produttive sono diventate l’eredità comune di tutta l’umanità e sono gestite democraticamente nell’interesse di tutti senza l’uso del denaro o del baratto, allora preferisco di gran lunga la società comunista (o socialista), se invece s’intende una società completamente statalizzata in cui non vi è la libertà di espressione e di organizzazione politica/sindacale (capitalismo di Stato), allora preferisco la società capitalista (liberale).

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Siete daccordo ad accogliere i profughi?

Io no.

Io, sì, e saprei anche dove trovare le risorse necessarie: presso le persone che si sono arricchite notevolmente grazie alle risorse naturali sottratte alle popolazioni africane e al lavoro (spesso sottopagato) dei lavoratori italiani e stranieri.


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Fino a quando potremo continuare con questo sistema capitalista?

Fino a quando potremo continuare con questo sistema capitalista che ci sta rendendo sempre più stupidi? facciamo guerre, bombardiamo, invadiamo e distruggiamo Noi essere umani... e solo per queste cose: Soldi e Potere. Petrolio e Oro. Ricchezza e Odio.

Noi siamo gli unici colpevoli i veri terroristi per il mondo...

E’ difficile dire fino a quando potremo continuare con l’attuale sistema sociale mondiale (capitalismo). I danni che sta provocando sono enormi (povertà, repressione, guerre, devastazione ambientale, ecc.). Io penso che non cadrà da solo, ma che occorra una presa di coscienza globale (almeno una vasta maggioranza nei paesi più sviluppati) e una rivoluzione socialista con l’uso dei mezzi democratici.

Link domanda e risposte

martedì 12 aprile 2011

Chi è il comunista?

Salve ragazzi, vorrei avere dei chiarimenti riguardo al comunismo, qual è la sua filosofia?

Qual è il prototipo di persona comunista? Cosa pensa un comunista riguardo ai beni materiali o alle classi sociali?

C'è molta differenza tra il comunismo e una sinistra moderata?

Grazie mille per chi volesse aiutarmi :)

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà… la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il "Paradiso Terrestre".
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche… lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché: "La storia è dalla nostra parte!".
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la borghesia - il proletariato - la lotta di classe. Facile no?
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopo domani sicuramente…
Qualcuno era comunista perché: "Viva Marx, viva Lienin, Viva Mao Zetung".
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava sempre RAI TRE.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il "materialismo dialettico" per il "Vangelo secondo Lienin".
Qualcuno era comunista perché era convinto d’avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c’era il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista nonostante ci fosse il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo il peggiore Partito Socialista d’Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi viscidi e ruffiani.
Qualcuno era comunista perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.

Giorgio Gaber

Link domanda e risposte

Cosa ne pensate di Cuba? E della sua politica?

Io sono italo-cubana e vorrei qualche vostro parere.

Penso che sia una dittatura capitalistica di Stato, niente a che vedere con il vero socialismo/comunismo.

Link domanda e risposte

Quanti di voi si definiscono "comunisti"?

E perchè?

Risposte serie per favore.
Grazie.

Io preferisco definirmi socialista, ma non ho nessun problema a definirmi anche comunista (comunismo e socialismo in realtà sono sinonimi).
Sono comunista perché penso che con l’attuale elevato sviluppo tecnologico raggiunto dall’umanità sia più conveniente, soprattutto per i lavoratori, condividere e gestire democraticamente le risorse del pianeta senza l’uso del denaro o del baratto.
Ecco esattamente cosa intendo io per socialismo/comunismo: link.

Link domanda e risposte

sabato 9 aprile 2011

Il “capitalismo verde” alla prova dei fatti

Link articolo e discussione

Mio commento:

Ma come possiamo realizzare il (vero) socialismo?

La rivoluzione minoritaria leninista ha fallito miseramente, come pure il gradualismo riformista socialdemocratico. L'unica strada ancora da provare è la rivoluzione maggioritaria e consapevole senza leader con l'uso dei mezzi democratici.
Movimento Socialista Mondiale

venerdì 8 aprile 2011

Comunisti

Credere che i mezzi di produzione debbano essere pubblici (questo è "comunismo" no?)

Dipende da cosa s'intende per pubblici, se s'intende statali, non si è realmente comunisti, ma statalisti (capitalismo di Stato). Proprietà statale non è proprietà comune.

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mercoledì 6 aprile 2011

Quali sono i valori di destra e quelli di sinistra?

Destra e Sinistra sono le ali dello stesso aeroplano: il capitalismo, ossia il sistema sociale in cui il profitto viene prima di tutto (a scapito dei diritti umani e dell’ambiente) e inevitabilmente una piccola minoranza (capitalisti/manager/politici di professione) opprime e sfrutta la vasta maggioranza della popolazione (lavoratori in primis).

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sabato 26 marzo 2011

La più grande e potente setta esistente in Italia e non solo

E' indubbiamente la Chiesa Cattolica: viene fatto il lavaggio del cervello alle persone [con la complicità delle istituzioni statali] sin dalla loro nascita, si adorano feticci (crocifissi, statue, ritratti, ecc.), i capi indossano abiti particolari e si riuniscono in segreto (Vaticano), si svolgono riti magici (trasformazione di pane e vino in carne e sangue umani), si arricchisce con donazioni ed eredità lasciate dagli adepti (credenti).

Mio intervento telefonico alla trasmissione televisiva di ieri sera su Telenuovo dedicata alle sette e al fenomeno del satanismo

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Che cos'è la democrazia?

Democrazia significa potere del popolo, ossia che tutti i membri della società hanno lo stesso potere. Chi possiede e/o controlla i mezzi di sostentamento e di sviluppo ha indubbiamente più potere di chi non possiede e/o controlla tali mezzi (inevitabilmente la grande maggioranza della popolazione nel capitalismo). Quindi ci può essere Democrazia solo in un contesto di proprietà comune.

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mercoledì 23 marzo 2011

Il Leninismo è una distorsione del Marxismo

Il Leninismo è una distorsione del Marxismo soprattutto perché:
  1. ha cambiato il significato del termine “socialismo” che prima era sinonimo di “comunismo” attribuendogli il significato di capitalismo di Stato;
  2. ritiene dogmaticamente che il capitalismo di Stato (statalizzazione dei mezzi di produzione) sia la tappa obbligatoria per realizzare il socialismo/comunismo;
  3. ritiene che i lavoratori debbano essere guidati (comandati) da dei leader/intellettuali avanguardisti, perché incapaci autonomamente di comprendere il socialismo/comunismo (infatti per loro cercare di far capire il socialismo/comunismo ai lavoratori è come gettare le perle ai porci);
  4. Marx sosteneva che il socialismo/comunismo deve nascere da un capitalismo avanzato, mentre loro hanno sempre cercato di prendere il potere, spesso opportunisticamente, anche in paesi molto arretrati.

lunedì 21 marzo 2011

Ma perché siamo entrati in guerra?

Il motivo principale per cui sta partecipando anche l'Italia all'azione militare è che anche lei vuole assicurarsi una fetta della torta (principalmente petrolio e ricostruzione).

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martedì 15 marzo 2011

L’idrogeno potrebbe sostituire il nucleare

No, perchè se devo usare il sole per produrre idrogeno, tanto vale che usi i pannelli per alimentare direttamente la rete elettrica.

Risparmierei una trasfromazione.
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Il problema è che per produrre molta energia dal sole occorre sfruttare alcune aree più calde del pianeta (per es. deserti) e con le tecnologie attuali non si riesce a trasportare l'energia elettrica con conduttori da posti molto distanti. Almeno così mi è stato detto.

Link articolo

venerdì 11 marzo 2011

Guerre fantasma: perché?

Nel mondo ci sono molte guerre di cui non si sa nulla, quale è il motivo?
Un esempio? Guardate questo articolo: PeaceReporter - Scheda Conflitti - Costa d'Avorio e ce ne sono veramente molte altre di guerre "silenziose".

Il motivo è che in quei paesi non ci sono rilevanti risorse naturali o aree commerciali strategiche.

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giovedì 10 marzo 2011

Popoli ribelli: perché secondo voi?

E' da diversi giorni che i popoli d'Africa si ribellano ai propri governi, secondo voi quale è il motivo di queste ribellioni?

Eccessiva povertà (anche relativa) e carenza di libertà.

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martedì 1 marzo 2011

Disoccupazione e immigrazione

la DISOCCUPAZIONE è il risultato dell'immigrazione
infatti la disoccupazione è dovuta ad un ECCESSO di offerta di manodopera sul mercato del lavoro
eccesso causato dall'immigrazione
con l'espulsione degli immigrati avremo occupazione piena

Ma ne sei veramente convinto o stai solo facendo del (troppo) facile populismo leghista o di estrema destra?

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Distribuzione della ricchezza

Per i fedeli del dio mercato l'iniqua distribuzione della ricchezza non è un problema, finché tra i più penalizzati dal sistema non ci sono loro.

Quindi secondo il tuo ragionamento si ha una vita materiale migliore in Egitto che in USA?

No, perché bisogna tenere in considerazione anche il totale della ricchezza prodotta e il grado di libertà esistente (libertà di espressione ecc.). Che poi uno dei motivi per cui in paesi come gli USA si produca molto di più sia l'esistenza di dittature compiacenti in paesi ricchi di risorse naturali e/o di luoghi commerciali strategici come l'Egitto, questo è un altro discorso.

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lunedì 28 febbraio 2011

I soliti grandissimi lavoratori

Da un articolo sulla Stampa di oggi si evince come nei porti fra sabati e domeniche , ferie , festività e assenteismo si lavora BEN 175 giorni all'anno .............ovviamente a queste rimostranze la solita paladina del sudore FIOM CGIL ha risposto coi soliti scioperi da circo Orfei .

Non per difendere la Fiom, ma quelli che lavorano zero giorni all'anno e hanno redditi stratosferici invece vanno bene?

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venerdì 25 febbraio 2011

Il capitalismo

tuttora esistono diversi sistemi capitalistici anche incompatibili fra loro,

Quali sarebbero questi paesi capitalistici non compatibili tra loro?
A me risulta che il capitalismo sia un sistema globale da circa due secoli.

mi frego la definizione più general-generica che ho trovato su Wikipedia, che adatto ai miei loschi scopi:

Dicesi capitalismo in generale quel sistema economico, e per estensione la società che lo applica, il cui funzionamento si basa sulla possibilità di accumulare ricchezza in forma convertibile e riutilizzabile (come il denaro), in modo tale che l'accumulo sia utilizzato come mezzo produttivo, al fine di incrementare la ricchezza esistente.

Noterete che la definizione è sufficientemente vaga da lasciar fuori le questioni "classiche" del liberalismo economico (la proprietà, il mercato, la competizione, ecc.), che pure possono essere bene oggetto del thread, ma che suggerirei di dare per acquisite.

Effettivamente è un po’ troppo vaga. io preferisco di gran lunga questa:
Il capitalismo è un sistema economico-sociale basato sulla proprietà privata o statale (proprietà di classe) e sulla competizione per il profitto (o surplus).

In ogni caso (punto che magari svilupperò in un secondo momento) il capitalismo funziona benissimo anche senza mercato, proprietà privata e roba del genere.

Senza mercato non può proprio funzionare, almeno senza quello internazionale, mentre senza proprietà privata effettivamente può funzionare, male, ma può funzionare, come è stato dimostrato dall’ex URSS. Bisogna dire però che la proprietà statale non è altro che una forma di proprietà privata, in quanto un bene statale non appartiene veramente a tutti i membri della società.

In sostanza possiamo dire che il capitalismo funziona così:

Accumulo di ricchezza (capitale) -> succede qualcosa di economicamente rilevante -> si ottiene più ricchezza di prima.

Sfruttando i lavoratori, ossia coloro (la stragrande maggioranza della popolazione) che per vivere devono vendere le proprie capacità lavorative mentali e manuali (più o meno come fanno le prostitute con il loro corpo).

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mercoledì 23 febbraio 2011

Programma televisivo Il contratto su La7

La pubblicità di quel programma è veramente disgustosa soprattutto la parte finale in cui la vincitrice neoassunta ringrazia ossequiosamente il datore di lavoro. Cazzo, sono loro che devono ringraziare noi lavoratori che accettiamo di farci sfruttare! >:-(

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martedì 22 febbraio 2011

Responso Ufficiale del Movimento Zeitgeist ai fatti in Egitto e Wikileaks

Pur non sostenendo o condannando la legittimità di rendere pubbliche informazioni riservate, il Movimento Zeitgeist...

8-|

Trovo curioso poi che in questo comunicato si parli tanto di libertà, di uguaglianza e di volere del popolo e in altri documenti ufficiali il MZ si dichiari antidemocratico. Secondo me in questo (giovane) movimento c'è ancora parecchia confusione riguardo a questo importante argomento.

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mercoledì 16 febbraio 2011

Democrazia diretta

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L'unica soluzione sarebbe la democrazia diretta, di difficile applicazione su larga scala.

Non direi, viste le tecnologie informatiche di cui disponiamo. Il problema è che la democrazia diretta/partecipativa è poco compatibile con il sistema capitalista, il quale privilegia una piccola minoranza (proprietari/controllori dei mezzi di produzione).

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lunedì 14 febbraio 2011

La natura non è democratica?

Che senso ha l'affermazione "la natura non è democratica"? La natura non è mica un’entità con una coscienza e una soggettività! Ad ogni modo ci sono diversi modi di vivere collettivamente rispettando la natura. Chi non vuole la Democrazia (potere del popolo), vuole una dittatura, magari illuminata, ma sempre una dittatura, ed è ingenuo pensare che una dittatura possa fare il bene della società umana, la quale è un insieme di individui associati e organizzati con capacità e bisogni diversi.

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sabato 12 febbraio 2011

Materialismo - significati del termine

In estrema sintesi:

Materialismo - significato comune del termine

Eccessivo attaccamento ai piaceri e ai beni materiali (feticismo delle merci).

Visione Materialista Tradizionale

  1. La natura non-vivente precedette le forme viventi della natura.
  2. Come animali capaci di pensiero astratto e coscienti di sé gli esseri umani si sono evoluti da animali senza questa capacità.
  3. La mente e la coscienza non possono esistere separatamente da un corpo vivente.

Materialismo Dialettico

Visione materialista tradizionale più i seguenti punti:

  1. Non si deve giudicare soltanto attraverso apparenze empiriche (altrimenti si può pensare per es. che il Sole giri intorno alla Terra) ma provare, con analisi teoriche, a scoprire che cosa può esserci sotto.
  2. Ogni cosa è una parte connessa del complesso che è l’universo.
  3. Ogni cosa è in un costante processo di trasformazione in qualcos’altro, ma questo cambiamento non è sempre costante ma comporta mutamenti improvvisi e intervalli.

Materialismo Storico

  1. Le fondamenta economiche di una data società – che sono il modo in cui la ricchezza è prodotta e distribuita – determina in generale il punto d’osservazione di quella società per quanto riguarda la condotta e le relazioni dei suoi membri, ma queste condizioni sociali sono esse stesse nel processo di cambiamento e costituiscono l’elemento dinamico e mutevole nella storia.
  2. Vi è un’evoluzione sociale, con nuove società, con diverse basi economiche, che scaturiscono dalle vecchie – a causa di certi elementi che si sono sviluppati in queste ultime.
  3. La storia, dallo sviluppo della proprietà privata, è un susseguirsi di lotte di classe; tutte le lotte di classe sono lotte politiche, poiché in definitiva portano alle lotte per il controllo del potere statale.
  4. La storia è il risultato dell’azione delle condizioni sociali sull’uomo e dell’azione dell’uomo sulle condizioni sociali.

mercoledì 9 febbraio 2011

La legge di Say

La legge di Say, detta anche legge degli sbocchi, fu enunciata dall'economista francese Jean-Baptiste Say
Egli sosteneva in tale legge che l'offerta è sempre in grado di creare la propria domanda: ogni venditore è anche compratore. Il rimedio delle crisi non doveva perciò, secondo Say, ricercarsi tanto in misure restrittive dell'importazione, quanto nell'incremento di quelle produzioni che servissero all'esportazione. Say quindi era convinto che il mercato lasciato a se stesso tende a raggiungere l'equilibrio di piena occupazione.
Ci sono due corollari della legge:

1)ogni produzione genera un reddito di importo equivalente
2)tutto il reddito viene sempre interamente speso (direttamente o indirettamente).

E' una tra le leggi fondamentali dell'economia accettarla o non accettarla rappresenta il primo spartiacque per ogni studioso o semplice appassionato di economia


Questa visione che se il libero mercato fosse lasciato libero di agire non ci sarebbero crisi di nessun tipo era basata sulla dottrina proposta dall’economista francese dell’inizio del diciannovesimo secolo J. B. Say, secondo la quale

ogni venditore porta un compratore al mercato.

Certamente, se ogni bene prodotto venisse veramente comprato allora non ci sarebbero crisi economiche (questo è vero per definizione). Tuttavia, tale presupposto è basato su un ragionamento difettoso. Marx così lo espone:

Nulla può essere più sciocco del dogma che la circolazione delle merci determini un necessario equilibrio di vendite e acquisti… ciò che è implicito in tale asserzione è che ogni venditore si porta al mercato il suo compratore… Ma non è detto che uno compri immediatamente perché ha venduto. (2)

Alcuni oggi credono ancora nella visione data da Say. I più ora accettano che gli eventi abbiano provato che il libero mercato sia incapace di provvedere alla crescita duratura quanto gli interventi restrittivi statali. Benché la visione marxista sia ora implicitamente accettata, relativamente pochi comprendono il perché.

Movimento Socialista Mondiale: I boom e le crisi – che cosa li causa?

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lunedì 7 febbraio 2011

Perché sono socialista

Io credo (basandomi su studi scientifici) nelle potenzialità della razza/specie umana, OK?

Gli studi scientifici non danno indicazioni sulla direzione in cui queste potenzialità andrebbero indirizzate o su quali astrazioni andrebbero anteposte ai vantaggi per la tua persona. Di' piuttosto che come i fan laici e religiosi di Gesù Cristo sei emotivamente animato dalla visione della sofferenza degli ultimi.


Non solo degli ultimi ma anche e soprattutto della mia (ogni giorno sono sfruttato, oppresso e alienato dall'attuale sistema sociale).

Non usciresti prima da questa condizione facendo soldi qui e ora invece di vociferare per la futura redenzione dell'umanità?


Purtroppo come la grande maggioranza della popolazione non sono nato in una famiglia ricca e non mi piace affatto l’idea di fare soldi sfruttando altri miei simili, ma anche se diventassi ricco per es. vincendo alla lotteria (difficile perché non ci gioco mai) resterei comunque socialista (come lo era per es. Engels che era un capitalista), perché sono consapevole del fatto che la cieca traiettoria dell’attuale società guidata dall’accumulazione di ricchezze (tramite il profitto d’impresa) ci porterà fra non molto alla distruzione del nostro habitat naturale o a un conflitto nucleare mondiale.

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Fede religiosa

Premesso che sulla questione delle religioni si deve chiarire che nessuno si può permettere di criticare la fede soggettiva delle persone,

Perché scusa? Se qualcuno ti dice che gli asini volano, tu stai zitto? O_o
Il pensiero irrazionale/non scientifico è dannoso non solo per chi lo adotta, in quanto espone a pericoli e a imbrogli da parte di approfittatori, ma anche per chi non lo adotta, soprattutto se i primi sono una vasta maggioranza nella società. La fede religiosa è una questione sociale oltre che personale. Con questo non sto dicendo che la gente non dovrebbe essere libera di credere a ciò che vuole.

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mercoledì 2 febbraio 2011

Film "Zeitgeist Moving Forward"

Film molto bello (soprattutto il finale) e in gran parte condivisibile. In particolare ciò che io non condivido dell’analisi che viene fatta della società attuale è la bizzarra teoria secondo cui denaro = debito, mentre dell’alternativa proposta (sostanzialmente una tecnocrazia) non condivido il fatto che il potere non sia in mano a tutta la popolazione (assenza di democrazia), anche perché non è assolutamente vero come viene detto nel film che la società riguarda solo aspetti tecnici. Un’alternativa molto simile ma secondo me migliore, perché anche (veramente) democratica, io e altri la chiamiamo “Socialismo Mondiale”.

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giovedì 27 gennaio 2011

Progetto Venus: vera democrazia o tecnocrazia?

Ciao a tutti,
Controllando la traduzione della guida interattiva, dalla riga 1000 in poi mi è sorto ancora il dubbio indicato in oggetto. A me sembra che si prospetti una tecnocrazia, che a me sinceramente non piacerebbe. Voi che ne pensate?

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Natura umana

La questione che pongo io non è se l'uomo è buono o cattivo, ma come si possa affermare che non sia nè l'uno nè l'altro,


Recenti studi scientifici sulla natura umana affermano che l'uomo è un animale sociale altamente adattabile all'ambiente (se si trova in un ambiente scarso di risorse e quindi competitivo, compete, se invece si trova in un ambiente abbondante di risorse e cooperativo, coopera) e predisposto alla cooperazione.

affermazione che ha lo stesso valore di dire il contrario.


Non ha affatto lo stesso valore, perché se si parte dal presupposto errato (come fanno le principali religioni, vedi per es. la storiella del peccato originale) che la natura umana sia negativa (antisociale), allora si escludono a priori modelli di società profondamente diversi basati sulla condivisione e sulla cooperazione pacifica e volontaria.

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Giustifica
L'uomo sicuramente varia i suoi atteggiamenti in base all'ambiente in cui è inserito e in cui si forma. Quindi l'ambiente è la società plasmano le persone come un appassionato modella un bonsai. Ma per quanto un bonsai possa essere modellato alcuni aspetti non possono variare. Sarà sempre composto di resina e foglie. Le foglie saranno sempre verdi e non blu. Quindi la natura intrinseca e profonda rimarrà immutata. Anche per l'uomo credo si possa fare un parallelo.


Mi sembra molto forzato, perché una cosa sono le caratteristiche fisiche, un’altra il comportamento. Anche un uomo se lo costringi sin da piccolo a indossare delle scarpe piccole alla fine avrà i piedi piccoli, ma ciò non ha niente a che vedere (o poco) con il suo comportamento.

L'umanità ha, secondo me, due nature distinte. Comportamenti acquisiti e comportamenti primordiali, atavici, ancestrali, innati.


Ti sbagli, sono sempre comportamenti dovuti all’ambiente e/o alla poca riflessione prima di agire.

Qui mi soffermerò sui secondi.
Fino ad oggi la scarsità non era imposta ma reale e così si sono sviluppati nei millenni istinti di avidità e competizione che persistono anche inseriti in un ambiente positivo e senza privazioni.
Fanno eccezione a quello che ho appena detto solo alcuni individui (da cui si può partire per una attenta riflessione).


Se non ci comportiamo tutti così significa proprio che quei comportamenti negativi non fanno parte della nostra natura e che è solo una questione di istruzione/consapevolezza.

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Quando useranno le armi per ristabilire "l'ordine"?

Come racconta Joseph nel suo ultimo film "Mooving Forward",

"Il gruppo dominante farà tutto il possibile per restare al potere, e questo è ciò che dovete tenere a mente.
Useranno l'esercito e la marina e le bugie o qualsiasi altra cosa che deve essere usata per rimanere al potere.
Non rinunceranno perché non conoscono nessun altro sistema per perpetuare la loro specie".

Tenendo in considerazione di come la classe che ci controlla è abituata a risolvere i propri problemi, e anche il continuo aumento della popolazione mondiale, questa appena descritta la reputo una soluzione molto realistica.
Male che vada (per loro) si ritroveranno comunque con un bel pò di persone in meno, sacrificabili per l'interesse del sistema.

Qual'è la posizione del Venus Project riguardo questa possibile situazione??
Dovremmo andare davanti ai carriarmati con dei fiori? o cosa?


Non so quale sia la posizione ufficiale del MZ, ma una possibile soluzione potrebbe essere quella di usare il parlamento e quindi il voto politico per catturare/"congelare" il potere statale assieme al suo braccio armato (forze armate) per favorire lo svolgimento pacifico della riorganizzazione della società sulla base della proprietà comune e democratica delle risorse e sulla cooperazione volontaria. La cosa più importante comunque, come è già stato detto da altri, è che esista già una maggioranza più vasta possibile con la nuova mentalità.

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mercoledì 26 gennaio 2011

In Italia boom di appartamenti invenduti e sfitti ma i prezzi non scendono

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Perché la casa al contrario di altre merci è un investimento.


Purtroppo, aggiungo io. Un bene di prima necessità non dovrebbe essere un oggetto di speculazione.

Questo è uno dei tanti aspetti negativi del capitalismo.

sì ma questa è pura demagogia. anche il cibo ed i vestiti sono beni di prima necessità...eppure sono anche loro oggetto di speculazione.


Tempo fa non lo erano.

come TUTTO quello che viene prodotto, dal momento che chi produce lo fa per guadagnare, e non perchè è buono di cuore..


Tu confondi il profitto da produzione con il profitto da speculazione.
Da circa trent'anni a causa della diminuzione del saggio medio di profitto gli investimenti si stanno spostando sempre di più dalla produzione alla speculazione.

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lunedì 24 gennaio 2011

Film "Il capitalismo e altri giochi da bambini"

Contesto al socialismo reale due aspetti.

1) E' innaturale perche sopprime o limita fortemente le naturali istanze all'autodeterminazione della propria personale felicità. Una società asettica in cui si estingue la motivazione personale e si fa affidamento esclusivamente a quella collettiva è adatta alle api e non agli uomini.

2) E' ingiusto nella scelta del processo rivoluzionario quale strumento per giungere a compimento. Una società dovrebbe organizzarsi per scelta e non per costrizione violenta. Tanto più se le dinamiche post-rivoluzionarie escludono l'esistenza di una minoranza critica rispetto la maggioranza dominante proletaria.


Li contesto anch'io quei due punti al cosiddetto socialismo reale (capitalismo di Stato), ma l'alternativa proposta dal film è un'altra.

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sabato 22 gennaio 2011

Destra e Sinistra

Sostanzialmente non c'è nessuna differenza, perché entrambi gli schieramenti sostengono il sistema capitalista (più o meno liberale), il quale in nessun modo può operare a vantaggio della maggioranza della popolazione (lavoratori in primis).

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