http://www.brunoleoni.it/comunismo-robotizzato-l-abbaglio-dei-marxisti-tech?fbclid=IwAR1QD6fjmCHQJepzCM9y9qyT-yu0RJlEtelF7WKP0ZvlCHa0EJ59EmjTiRE
Gian_Maria, ma in questo articolo quando parla di accellerare l'automazione stampando moneta a volontà a quale teoria del socialismo automatizzato post scarsità si riferisce? Non credo a quella a cui ti rifai tu...o se l'è inventata sta cosa chi ha scritto questo articolo (tra l'altro nelle critiche demenziale)?
Sì riferisce al "Fully automated luxury communism" spiegato in un libro
uscito di recente. Ha diversi punti in comune con il socialismo che
sostengo io, ma esagera parlando di totale automazione e di lusso
diffuso.
Interessante questo passaggio:
Interessante questo passaggio:
"Secondariamente, l’autore sembra chiedere alla politica di accelerare le
tappe: prima ancora che il sistema di mercato arrivi al supposto punto
di non ritorno, vorrebbe che le banche centrali diventassero il cuore
pulsante del nuovo Gosplan, che il pugno di ferro della regolamentazione
si abbattesse sui mercati finanziari, che lo stato riconquistasse il
controllo dei mezzi di produzione. Il fatto è che, se ciò accadesse,
tutti i benefici ascritti al capitalismo – la crescita della
produttività, il progresso tecnologico, la capacità di spingere i
confini della scarsità sempre più in là – verrebbero meno, perché essi
dipendono proprio dagli “spiriti animali” che la concorrenza e il
mercato hanno liberato. Il rischio, insomma, è che i comunisti tech
compiano troppo rapidamente il passo dalle teorie marxiane al “che
fare?” leniniano. E cioè che ripetano lo stesso errore che Bastani
attribuisce alla rivoluzione sovietica: aver voluto affrettare i tempi,
cercando di imporre il comunismo prima che ci fossero le condizioni
economiche, tecnologiche e materiali per realizzarlo."
In realtà oggi a livello mondiale le condizioni materiali (tecnologie)
per poter passare al socialismo esistono già, ciò che manca è la
consapevolezza della vasta maggioranza della popolazione (lavoratori in
primis), ed è qui che dovrebbe concentrarsi l'attività politica degli
ancora pochi socialisti.
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